La storia dello “Spiribol” è iniziata a Granada, nel sud della Spagna, negli anni ‘20. Baltasar Fábregas aveva creato un dispositivo rudimentale per far giocare i suoi 11 figli. Unì una pallina da tennis a un palo con una corda, e così facendo inventò un nuovo sport.

Circa cinque decenni dopo, uno dei nipoti di Fábregas, Jesús Candel, meglio conosciuto come “Spiriman”, ne avviò la commercializzazione. In qualità di medico, Candel era preoccupato per gli stili di vita sedentari dei giovani. E individuò il potenziale dello Spiribol, soprattutto come un gioco per i giovani svantaggiati.

Candel ha creato la Fondazione Spiribol, che promuove lo sport nelle scuole e cerca di sostenere i giovani con difficoltà sociali.

Struttura semplice ma efficace

Giocare a Spiribol significa far girare la palla intorno al palo. Il giocatore che riesce a far girare la corda fino in fondo in modo che la palla raggiunga il palo giallo vince. La base dello Spiribol è collegata al meccanismo dell’albero con un paio di rondelle Nord-Lock posizionate tra la base e l’elemento di taccordo base-albero.

“Le rondelle Nord-Lock sono una parte essenziale dell’attuale modello Spiribol. È grazie a questi componenti che il palo e la base rimangono stabili durante il gioco”, spiega Chus Hervera, coordina[1]tore generale delle attività istituzionali di Spiribol e presidente della Fondazione Spiribol.

Due obiettivi degni di nota

Nel 2020, a Candel è stato diagnosticato un cancro ai polmoni. Credendo fermamente nel potere di guarigione dell’esercizio fisico, ha esteso il lavoro della Fondazione Spiribol per raccogliere fondi per le unità di supporto ai pazienti oncologici.

“Spiribol è uno sport solidale con due obiettivi: promuovere l’esercizio fisico e avere un impatto sociale positivo”, continua Hervera. “Spiribol può essere giocato ovunque, da persone di tutte le età e livelli di fitness. Proprio per questo, il gioco può avvicinare le famiglie e promuovere la coesione sociale”